O.d.g. sul reclutamento dei militanti

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Il Comitato direttivo della Sezione di Trapani del Movimento Federalista Europeo, riunito nei locali sociali per esaminare fra l’altro lo stato dell’organizzazione federalista, in città e nelle restanti parti della Sicilia, alla luce peraltro delle iniziative politiche in corso lanciate dagli Organi centrali del Movimento in base agli ultimi deliberati congressuali e che allo stato non paiono decollare nell’Isola;

preso atto che a fronte di un evidente declino dei soci nell’ultimo triennio, valutabile specialmente in relazione alla categoria dei soci ordinari e dei giovani sotto i diciotto anni, e di un sostanziale arresto del reclutamento di nuovi iscritti, tale fenomeno non appare limitato a Trapani, ma sembra investire sia il territorio provinciale che l’intera organizzazione federalista isolana, mentre ancora più preoccupante si presenta la situazione nei confronti dei giovani;

considerato per di più che il contesto socio-politico in cui opera il MFE non è di nessun aiuto al superamento di quella che può definirsi in ultima analisi una vera e propria crisi delle adesioni al moto per l’unità europea in forma federale;

ritenuto che sia venuto il momento di riflettere sulla progressiva e quasi inarrestabile contrazione della compagine di iscritti e individuare nuove linee di azione per il superamento di siffatta grave situazione che rischia di pregiudicare qualsiasi futura attività federalista a Trapani e in Sicilia;

osserva

che il declino degli iscritti al MFE e più in generale alle organizzazioni della Forza federalista presenti nell’Isola (Association Européenne des Enseignants, Case d’Europa, ecc.) va ricercato anzitutto nel clima generato da una generale delusione dei cittadini siciliani rispetto a quello che fu definito il “sogno europeo”, e cioè:

– nell’andamento eccessivamente lento, complicato e per alcuni versi contraddittorio del processo di integrazione europea, che pure con il metodo comunitario di Jean Monnet è obiettivamente arrivato a consolidare un ordinamento europeo sopra gli Stati, che garantisce ai cittadini europei il godimento di diritti individuali non marginali e una loro riconosciuta rappresentanza nel Parlamento europeo, in grado di adottare in taluni settori efficaci politiche volte all’interesse comune europeo, anche in contrasto con l’interesse dei Governi nazionali più riottosi;

– nella crisi economica sviluppatasi nell’eurozona come effetto della crisi americana dei mutui subprime, con l’assalto della speculazione internazionale ai debiti sovrani, gli eccessi della politica di austerità voluta dalla Germania, i conseguenti contraccolpi sociali intervenuti nei Paesi come l’Italia caratterizzati da mancanza di sufficiente crescita economica e per ultimo da deflazione e stagnazione;

– nella sostanziale sordità sui temi dell’Europa della classe politica isolana, peraltro non di rado inquinata da fenomeni di corruttela, e delle stesse organizzazioni della società civile, troppo spesso attardate nella difesa miope dei pur legittimi interessi di categoria, l’una e le altre comunque di fatto incapaci di indicare nell’unità federale dell’Europa la base pregiudiziale per un salto decisivo di qualità nel raggiungimento di una maggiore democrazia, libertà e giustizia per tutti i siciliani;

considera

– tuttavia che in tale contesto non favorevole è anche platealmente mancata in Sicilia sia un’azione politica incisiva del Movimento per proporre il federalismo europeo come alternativa credibile al sistema di governo degli Stati nazionali, sia un efficace coordinamento delle iniziative di diffusione della cultura politica federalista, presenti soltanto in alcune città e con risultati alla lunga abbastanza limitati;

– che occorre altresì che tutti i federalisti siciliani, soprattutto in quanto dirigenti sezionali o regionali, facciano se del caso autocritica, per avere incentrata l’azione di reclutamento in termini di mera adesione all’idea dell’unità europea e non di invito a partecipare in prima persona alla costruzione dell’Europa federale;

– che appare ora necessario avviare a Trapani, come in tutte le Sezioni siciliane, una massiccia opera di reclutamento di nuovi quadri di militanti, incentrata sullo svecchiamento di quelli esistenti, spesso stanchi o inadeguati ad affrontare, con tutto l’entusiasmo e lo spirito di sacrificio necessari, le sfide di una costruzione europea in una fase certo non esaltante per la stessa esperienza comunitaria;

– che una prima azione potrebbe consistere nell’invitare ciascuno iscritto, socio ordinario o militante, a condurre in seno al MFE altri due iscritti, di cui almeno uno fra i soci ordinari e appartenente alla fascia d’età da 35 a 50 anni;

volge un accorato appello

a tutti i dirigenti federalisti dell’Isola e a tutti i soci cui sta a cuore la sorte dell’Europa, perché procedano senza indugio a questa opera di necessaria espansione della compagine degli iscritti con nuovi amici militanti, e così contribuire a mantenere viva la lotta per la Federazione europea in un momento particolarmente grave per l’Italia e l’Europa.

Trapani, 11 ottobre 2014

IL COMITATO DIRETTIVO DELLA SEZIONE MFE DI TRAPANI