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Fare l’Europa
Maastricht, 1992. l’Europa dei diritti e dei cittadini*
Elio Scaglione
Il tema che mi è stato proposto di svolgere – l’Europa dei diritti e dei cittadini – sembra a prima vista circoscrivere attraverso un’ottica alquanto specifica un importante aspetto di quella complessa realtà storico-politica che sogliamo definire riassuntivamente col termine di Europa; nel senso che induce a individuare un ambito europeo non solo genericamente geografico, ma uno spazio comune in cui si sia realizzata, o si venga realizzando, una convivenza ordinata di pace e di prosperità condivise – che è un obiettivo politico – e quindi il luogo ideale in cui la complessità viene ridotta entro un orizzonte concettuale politico più che specifico, proprio attraverso la caratterizzazione suggerita dai termini adoperati: un’Europa concepita e realizzata per via di una duplice caratterizzazione di natura sostanzialmente giuridica (l’Europa, appunto, dei diritti), ma anche socio-antropologica (l’Europa dei cittadini) strettamente interrelate l’un l’altra.